24 CFU, Bruschi: seguire percorso “serio”
Max Bruschi, ispettore del MIUR, recentemente é intervenuto tramite la sua pagina di facebook in merito ai 24 CFU ed al loro conseguimento necessari insieme alla laurea per partecipare al concorso 2018, rivolto a tutti gli aspiranti docenti della scuola I e II grado.
Il concorso in questione, come detto in altri articoli non viene rivolto ai docenti già in possesso di abilitazione o che abbiano 36 mesi di servizio.
Bruschi, nel suo pst su Facebook mette in evidenzia che le competenze che vanno acquisite tramite i CFU verranno valutate nella seconda prova scritta, quindi sarà necessario disporre di corsi “seri”.
La procedura continua l’ispettore del MIUR, vale anche per chi in possesso dei crediti richiesti, che dovrà poi procedere ad una valutazione fatta con rigore in modo tale da vagliare l’ipotesi di un integrazione del percorso.
di seguito vi riportiamo il post dell’ispettore Max Bruschi:
Avviso ai naviganti e agli aspiranti. Volevo dedicarmi ad altro, ma la mole di quesiti e di incertezze sul tema mi inducono a tornare sull’argomento. La normativa è chiara. I crediti sono FUNZIONALI al raggiungimento delle COMPETENZE previste nei profili dell’Allegato B al DM 616/2017, nella parte comune e nella parte relativa alle specifiche classi di concorso. Su quelle COMPETENZE, piaccia o meno, si verrà valutati nella seconda prova scritta del concorso di accesso alla FIT.
Un consiglio spassionato. Piuttosto che cercare scappatoie, offerte tre palle e un soldo, certificazioni postume (che non c’entrano nulla con i “programmi di esame”), è bene, per chi i crediti virtualmente li possiede, in tutto o in parte, partire da una autovalutazione rigorosa, capire se si possiedono quelle competenze e in caso contrario partecipare a un percorso integrato serio di un ateneo/afam serio. Per chi non li possiede, e a maggior ragione, IDEM.
Dai miei calcoli e dal buon senso, il tempo per acquisire il “modulo” in maniera davvero utile c’è. Anche se si dovesse bandire per ipotesi ora il percorso ORDINARIO FIT triennale per laureati/diplomati II livello AFAM/ITP, le selezioni non potrebbero avvenire prima della fine dell’anno scolastico 2017/18 (se fossi nel decisore, farei concludere la procedura di selezione entro il giugno 2019). Primo, per motivi di legittimità, visto che la magistratura amministrativa ha sentenziato alla nausea che non si può richiedere un titolo non previsto prima, se non si dà la possibilità temporale di conseguirlo; secondo, per la scansione delle immissioni in ruolo ex art. 17 del decreto legislativo 59/2017, che prevede (andando a ritroso nei calcoli) per il percorso ordinario la frequenza del I anno nel 2019/20, del secondo nel 20/21 e del terzo anno, valevole come periodo di formazione e prova, nel 21/22 per il primo scaglione. Per cui, non è il caso di farsi prendere dalla fretta, mai come in questi casi pessima consigliera.
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